L’attività è nata come un progetto pilota per dare la possibilità agli operatori che lavorano all’interno delle strutture, di confrontarsi con un’esperta e parlare liberamente delle proprie emozioni e sentimenti, considerando che il lavoro che svolgono prevedere un importante coingolvimento emotivo.
Molto spesso infatti caregiver, coordinatori e house mothers del Banabasi Seva Samiti vivono 24/24 ore e 7/7 giorni nello stesso luogo in cui lavorano. Spesso parti delle strutture, come la Children Home di Jakikia, sono dislocate in zone rurali offrendo poche occasioni di svago per il personale.
Purtroppo, in India lo stigma e la discriminazione rappresentano ancora una forte barriera all'utilizzo dei servizi di supporto psicologico, ancora di più nelle zone rurali dove le false credenze impediscono alle persone con problemi emotivi/psicologici un confronto, aggravando ulteriormente il problema.
Attraverso l’attività, avviata a febbraio, la psicologa, sta realizzando degli incontri terapeutici di gruppo con parte dello staff del Banabasi Seva Samiti. Attraverso questi incontri, che verranno poi realizzati anche individualmente, la professionista sta aiutando il personale, attraverso attività ludiche, ad aprirsi e a parlare dei problemi che stanno affrontando sia nell’ambito lavorativo che nell’ambito professionale.
Alla luce delle prime sessioni realizzate è emerso come le questioni personali e di salute, proprie o dei membri della famiglia, siano la principale fonte di stress per gran parte dei partecipanti e molto spesso ostacolano lo svolgimento del proprio lavoro. Inoltre dai primi feedback raccolti è emerso come l’attività non solo stia portato numerosi benefici per lo staff, ma è risultata essere più utile e necessaria di quanto inizialmente previsto nella fase di proposta progettuale e fondamentale per incrementare la qualità della cura offerta.